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venerdì 10 luglio 2009

Indignamoci!: l'inps

Perchè oggi voglio parlare di INPS?
Giusto perchè inauguro oggi una rubrica (ne ho in mente alcune) e, putacaso, partiamo con l'inps.

La rubrica che inauguro oggi vuole essere un campanello d'allarme su alcune questioni, che in un modo o nell'altro sono legate al denaro.
Parliamo di denaro e dintorni, giusto? Questi sono i dintorni.....

INPS: che vor dire? Inps sta per Istituzione Nazionale Per Sodomizzarti (senza che tu riesca a capire da dove viene il dolore......)
Non mi dite che INPS significa altro perchè vi censuro!!!

A parte gli scherzi, vorrei spostare la vostra attenzione su questo meccanismo pazzoide e schizofrenico che invade le nostre vite e che le persone tollerano.
Indignamoci! (per cominciare... almeno)

Io penso che chi non si indigna dinnanzi all'INPS non ha ben compreso come funziona questo mostro.
Io sono un libero professionista e pago l'inps dai miei ricavi.
I miei versamenti inps vanno a costituire la base della mia futura pensione. Lasciamo adesso perdere se la pensione la vedrò o meno. Lasciamo perdere.

Io mi indigno perchè ho uno stato che mi impone un versamento FORZATO per riscuotere dei soldi che sono MIEI per ridarmeli domani.
Lo stato parte dal presupposto che ora sono in forze devo versare i MIEI soldi per quanto non sarò in forze. Ma che carino! Ma pensa che buono.....
Lo stato si preoccupa di me.

Ma poi quando ho bollette da pagare, quando il lavoro non gira e mancano i soldi a fine mese, quando voglio creare impresa e servono capitale dove c...o è lo stato?
Che IPOCRISIA!
Perchè tu stato non mi fai educazione finanziaria?
Perchè non mi insegni a scuola, quando sono giovane, come i soldi vanno gestiti e mi insegni che è meglio che mi garantisca una copertura quando non sarò più in grado di pagare?

Dove è l'INPS quando il piccolo commerciante o libero professionista è in difficoltà?
C'è forse la cassa integrazione?

La verità nuda e cruda è che pochi che producono a costi esorbitanti in termini di tempo, denaro e sforzi personali mantengono i molti, dei quali molti altrettanti molti forse non hanno neppure il diritto di prendere questi soldi.

Ditemi che ne pensate.
Io, per ora, mi indigno!
Grazie per l'attenzione.

giovedì 9 luglio 2009

La teoria dei giochi: cosa c'entra con il denaro?

Chi è questo signore qui a fianco? Il signore è John Nash, matematico ed economista americano.
Forse qualcuno di voi ne ha sentito parlare attraverso il suo film biografico portato sui grandi schermi dal regista Ron Howard (ex Happy Days e regista degli attuali film "Codice Da Vinci" e "Angeli e Demoni) e interpretato magistralmente da Russel Crowe. Il titolo è "A beautiful mind".

Il signor Nash ha fatto varie cose ma è divenuto celebre per la sua teoria dei giochi. E' un concetto matematico con varie applicazioni, una delle più importanti nel campo dell'economia.
La teoria dei giochi è abbastanza ampia e non ho intenzione di dissertare matematica e logica qui nel blog.

Ma da essa ne estrapoliamo un concetto BASE, e dire che è BASILARE è dire poco.
Questo E' IL CONCETTO base dell'economia: niente di più e niente di meno.

Nash parla di azioni di vari individui e li inserisce nello schema di un gioco. Giocatori, regole e premi finali. I giocatori agiscono in vista di un premio. L'entità e le modalità di conquista del premio modificano le azioni dei giocatori.
L'esempio classico è "il dilemma del prigioniero". Abbiamo 2 prigionieri che si cerca di incastrare. Vengono interrogati separatamente e ognuno di loro non sa cosa farà il compagno. Se un prigioniero confessa, avrà la libertà ma se tutti e 2 confessano avranno entrambi 6 anni.
Si veda un approfondimento di questo concetto nella voce di wikipedia. Poi tornate qui.

Quale è il punto? Il punto è che nell'economia esistono molti di questi fenomeni.
In particolare esiste un concetto di giochi a somma zero e giochi a somma non zero.
Un gioco a somma zero è quasiasi gioco d'azzardo. Qualcuno vince le perdite degli altri.
Una lotteria consiste nel
A) molti mettono dei soldi in un recipiente.
B) pochi, estratti a sorte, si prendono tutti i soldi del recipiente.
Gioco a somma zero. A fine gioco i soldi sono stati re-distribuiti ma nulla è cambiato.
NON VI E' STATA CREAZIONE DI NUOVA RICCHEZZA!

Un gioco a somma non zero è il classico esempio del contadino che prende un pezzo di terra, lo coltiva e ottiene dei frutti o un raccolto di qualche genere.
In questo caso il lavoro+il capitale esistente produce della nuova ricchezza.

L'economia è, FONDAMENTALMENTE, la disciplina che si occupa dei giochi a somma non zero e si occupa proprio di capire come, da ciò che abbiamo in mano, possiamo ottenere nuova produzione e nuova ricchezza.

Sull'economia è nata, la finanza. Do una definizione restrittiva a puro scopo didattivo ma la finanza, oggi come oggi, è diventata la principale disciplina dei giochi a somma zero. Pur partendo dall'economia, ne ha stravolto in senso di base.
E ha portato le persone a pensare che anche in economia viggono le stesse regole dei giochi a somma zero. Cosa che non è.

Prendiamo la borsa. Che si fa?
I titoli salgono e i titoli scendono. Qualcuno guadagna e qualcuno perde.
Ma alla fine della fiera è un semplice passaggio di denaro.
Qualcuno mi bacchetterà dicendo che non è esattamente così, che qui e che là.
Balle!
In finanza è tutto complicato proprio per nascondere l'estrema semplicità della cosa.

E cioè che se tutti ci occupassimo solo di giochi a somma zero moriremmo di fame e di stenti in pochissimo tempo.
Ovvero, se non si coltiva la terra, gli ortaggi e il grano non si producono a Wall Street o a Piazza Affari.

Non è questa un'esortazione a diventare tutti agricoltori. Tutt'altro.
E' una spiegazione del perchè ogni tanto l'economia ha dei tonfi.

Mi potrebbero dare il premio Nobel per questo.
Un principiante che spiega gli andamenti altalenanti di progresso e recesso dell'economia.
E' l'intervento della finanza che causa le crisi.
Se non si produce non si mangia.

E, benchè sembra che la crisi stia venendo assimiliata, non noto cambiamenti strutturali.
Quindi il futuro mi appare per niente roseo.

Ma ne riparleremo.
Grazie per l'attenzione.
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lunedì 6 luglio 2009

Come fare più denaro? Parte II

In primis mi scuso con i lettori per la stasi che questo blog ha avuto dall'ultimo post.
In realtà ciò è dovuto principalmente a motivi familiari, visto che il 22 di giugno sono diventato papà per la seconda volta.
E le ultime notti, momento in cui in genere scrivo i post, non sono stati momenti propizi.
Spero di farmi perdonare da qui in avanti.

Detto questo, lo scorso post ponevo una domanda.
COSA E' IL DENARO?

Penso sia la domanda più banale ma, proprio per questo, il fattore su cui maggiormente cadono le persone nell'approcciarsi ad una materia.
Mi permetto una parentesi.
Quando si affronta una materia o disciplina, è fondamentale definire i concetti di base di questa. Altrimenti si comincia a studiare qualcosa senza sapere neppure di cosa stiamo parlando.
Quando studiavo all'università ero solito guadagnarmi qualche lira (al tempo c'erano le lire!!) dando ripetizioni alle matricole o agli studenti delle superiori.
In genere le mie ripetizioni erano alquanto rapide.
Lo studente di turno si sedeva al tavolo e si metteva in posizione "passiva" ovvero stava lì ad aspettare che qualcuno gli spiegasse le cose. Spiegare viene dal latino "ex-plicare" che significa prendere qualcosa che era piegato e renderlo ampio, disteso e quindi facilmente comprensibile.
Io invece, prendevo il suo libro di testo, guardavo il titolo e chiedevo: "Mi dai la definizione della parola diritto (o economia o statistica o matematica a seconda dei casi)?"
Praticamente sempre lo studente mi guardava inebetito non comprendendo neppure cosa gli avessi chiesto. E lui pretendeva che gli spiegassi qualcosa di una materia che non sapeva definire.
Oppure qualcuno diceva "Lo so ma non riesco a spiegarlo". In pratica una contraddizione in termini. Se prendete un argomento che veramente conoscete siete perfettamente capaci di spiegarlo. E tanto meglio lo avete compreso tanto più facile è la spiegazione. Se lo avete compreso perfettamente sapreste spiegarlo anche ad un bambino.

Cosa è il denaro?
Il denaro è un SIMBOLO.
Nient'altro che un simbolo.... Rappresenta qualcosa. Un bene o un servizio. Ma, e qui casca l'asino, rappresenta un bene o un servizio che è GIA' esistito.
Prima che il denaro entri in gioco c'è un fenomeno di produzione.
Prendiamo il caso più semplice.
Un agricoltore lavora i suoi campi, ottiene degli ortaggi e va al mercato. Cosa cerca l'agrocoltore? Soldi, denaro? NO!
Cerca beni e servizi congeniali alla sua sopravvivenza e al miglioramento della qualità della sua vita (e familiari....).
Le persone non sanno che farsene del denaro, a parte che questo permette maggiore sopravvivenza, miglioramento della qualità della vita e, in grandi quantità, potere sociale.
Sembra un gioco di parole ma non lo è.
Il denaro è un simbolo che permette, sostituendo la pratica del baratto, di rendere gli scambi economici più efficienti e rapidi. Questo lo si intuisce facilmente.
Quello che invece, sebbene sia un elefante in un campo di calcio, non si nota è che il denaro arriva dopo un bene o servizio. Ovvero se l'agricoltore non ha ortaggi, lui non otterrà denaro.
E se lui da gli ortaggi a qualcuno che non ha lavorato costui non avrà denaro.
Quindi il denaro è illusoriamente un concetto solido e stabile.
E' un simbolo. Per di più basato sulla fiducia in chi la emesso e ne gestisce la circolazione.
E questa fiducia risiede in 2 cose. Che chi ha denaro, lo ha ottenuto da della produzione effettiva (sua o di qualcun altro) e che se lui gira con del denaro altre persone lo accetteranno come scambio.
Provate a cadere in un'isola deserta con 10 milioni di euro in banconote. Non c'è niente da comprare, che ci fate con quella carta? Forse un fuoco.....

La moderna società ha complicato le cose a tal punto da dare vita propria al denaro. Sembra che il denaro possa essere prodotto con strani marchingegni finanziari, strani investimenti in cui metto 10 e ottengo 15.

Il prossimo post, sarà dedicato alla teoria dei giochi del matematico NASH.
Qualcuno dirà "Che Palle!".
Ma la strada per la conoscenza della materia passa anche attraverso questa comprensione.
Altrimenti sarà sempre facile cadere vittima del furbone di turno che vi promette di arricchirvi in 2 giorni.

In fondo per avere più denaro qualche sacrificio val la pena di farlo, non credete?
Grazie per l'attenzione.
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